Home Events Presentazione del libro “Muoio per te. Cavriglia, 4 luglio 1944, un massacro che l’Italia ha dimenticato” di Filippo Boni. Intervengono con l’autore: Miguel Gotor, Giovanni Ricci, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, Marco De Paolis, Giampaolo Camici. Modera Cecilia Primerano.

Presentazione del libro “Muoio per te. Cavriglia, 4 luglio 1944, un massacro che l’Italia ha dimenticato” di Filippo Boni. Intervengono con l’autore: Miguel Gotor, Giovanni Ricci, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, Marco De Paolis, Giampaolo Camici. Modera Cecilia Primerano.

Presentazione di “Muoio per te. Cavriglia, 4 luglio 1944, un massacro che l’Italia ha dimenticato” di Filippo Boni.  Edito da Longanesi nel 2021

Tra il 4 e l’11 luglio 1944 in un piccolo comune toscano 192 civili maschi tra i 14 e i 95 anni furono massacrati dalle mitraglie naziste. Molti di loro si consegnarono spontaneamente, certi della propria innocenza. Qualcuno si offrì per salvare gli altri. Alcuni tradirono. Le storie di quei 192 uomini ingiustamente dimenticati dalla Storia rivivono ora in queste pagine.

Prima che sia troppo tardi, consegna questi pochi fogli ai tuoi figli un giorno e non dimenticare la catena dell’orologio che per una vita ho portato con me. Non è una catena che ci ha imprigionato, ma una catena che ci ha reso liberi di amarci così pienamente fino all’ultimo.

Primavera 1996. Giuseppe Boni, 72 anni, macellaio in pensione, sta morendo, vinto da un cancro. Riempie con una certa premura le pagine di un diario che ricompongono una tragedia macchiata di rosso. Una tragedia di cui lui fu testimone e che solo pochissimi conoscono fuori dal borgo in cui vive. Una tragedia che si è consumata durante una tragedia ancora più grande e che, per questo, è stata dimenticata. La sua memoria va all’estate del 1944, quando compaesani, amici e parenti – il suo stesso padre – vennero rastrellati nelle proprie case, mitragliati e bruciati dai reparti tedeschi della Divisione Hermann Göring. Senza nessuna spiegazione. Senza nessuna giustizia. Giuseppe quel giorno si salvò, scappando nel bosco e nascondendosi vicino all’accampamento di alcuni partigiani. Suo padre, invece, convinto che il figlio fosse morto si consegnò ai tedeschi. Lo trovarono ricoperto di sangue, con la catena di un orologio a cipolla in tasca che Giuseppe ha custodito per tutta la vita. Le maglie di quella catena gli ricordano ora le tappe che portarono all’eccidio: gli spostamenti dei partigiani, l’arrivo dei tedeschi nelle settimane precedenti il 4 luglio, la pianificazione del massacro e l’inferno di quella mattina. Ma gli ricordano anche le storie incredibili di chi non ebbe tempo neppure di salutare, di chi, come don Ferrante, offrì la propria vita in cambio di quella degli altri, di chi si salvò in modo rocambolesco, come Gino che la madre travestì da donna e di chi invece morì tragicamente, per sbaglio, per un colpo di vento, per una finestra chiusa male, per una spiata di un traditore o per un eccesso di buona fede. Perché il ricordo di tutto quel dolore non svanisca per sempre, Giuseppe ha trasmesso al nipote, l’autore di questo libro, un’accorata testimonianza che ha spinto quest’ultimo a compiere un attento lavoro di ricerca su un atroce massacro di cui pochissimi fino a oggi si sono occupati.

 

Filippo Boni, studioso del Novecento e degli anni di piombo, giornalista, ha pubblicato svariati saggi sulla Resistenza e sull’età contemporanea. Con Longanesi ha pubblicato “Gli eroi di via Fani” (2018, Premio Firenze-Europa), “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” (2019) e “Muoio per te. Cavriglia, 4 luglio 1944 un massacro nazista che l’Italia ha dimenticato” (2021).

Miguel Gotor, Assessore alla Cultura del Comune di Roma.

Giovanni Ricci, Presidente dell’Associazione “Domenico Ricci per la memoria dei caduti di Via Fani”.

Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, Sindaco di Cavriglia.

Marco De Paolis ha diretto la Procura militare della Repubblica di La Spezia dal 2002 al 2008, e qui ha istruito oltre 450 procedimenti per crimini di guerra durante il secondo conflitto mondiale. E’ stato pubblico ministero, tra gli altri, nei processi per le stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, Monte Sole-Marzabotto, e per l’eccidio di Cefalonia. Nell’agosto del 2018 ha assunto l’attuale incarico di Procuratore Generale Militare presso la Corte Militare di Appello di Roma. A maggio del 2021 il magistrato militare ha ricevuto l’onorificenza del Grand’Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Federale di Germania, uno dei maggiori riconoscimenti tedeschi.

Giampaolo Camici, Figlio di una vittima della strage.

Cecilia Primerano, giornalista e conduttrice del Tg1.

 

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione “Domenico Ricci per la memoria dei caduti di Via Fani” e con il patrocinio del Comune di Roma.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

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